Le parasonnie sono manifestazioni spiacevoli ed indesiderate che si possono presentare sia nel sonno che nelle fasi di transizione tra veglia e sonno.
Sono dovute ad un’anomala attivazione durante il sonno di sistemi fisiologici normalmente attivi nella fase di veglia.
Benché generalmente si pensi alla veglia, al sonno Non REM e al sonno REM come a fasi distinte e separate, vi sono condizioni in cui parti del cervello manifestano uno stato di veglia mentre altre aree continuano ad essere in una fase del sonno.
A seconda della fase del sonno in cui compaiono, si distinguono le parasonnie della fase Non REM o disordini dell’arousal, che compaiono generalmente nelle prime ore del sonno e che prevalgono in età infantile, e le parasonnie della fase REM che invece sono presenti nella seconda parte della notte e sono più frequenti nelle persone sopra i 50 anni.
Le parasonnie della fase Non REM sono classificate, a seconda delle manifestazioni cliniche, in:
La parasonnie della fase Non REM sono generalmente manifestazioni benigne di cui non si ha ricordo la mattina al risveglio, hanno una predisposizione familiare, con la crescita tendono a scomparire e quindi non necessitano di trattamento. Deve essere rassicurata la famiglia e gli unici consigli utili sono quelli di attivare misure di sicurezza per evitare traumi durante gli episodi. Nello stesso soggetto possono coesistere più tipi di parasonnie.
Si distinguono varie manifestazioni cliniche:
Anche le parasonnie della fase REM sono da considerarsi benigne, se si eccettuano i traumi che possono comportare per il paziente e per il partner di letto. E’ comunque dimostrato che i Disturbi Comportamentali della fase REM (RBD) possono precedere anche di 5-10 anni l’esordio di alcune malattie neurodegerative, come il Parkinson e la Demenza a corpi di Lewy.