Tra tutti i disturbi del sonno, l’insonnia è sicuramente quello più diffuso, in quanto si stima che venga sperimentata occasionalmente da più della metà della popolazione, affliggendo in forma grave almeno 9 milioni di italiani, in particolare donne e anziani.
In termini generali, si usa il termine insonnia per definire un sonno non ristoratore, ovvero percepito come insufficiente e di scarsa qualità, anche se si trascorre molto tempo a letto, provocando alterazioni diurne di tipo psichico, cognitivo e somatico.
Da quanto detto, possiamo definirci insonni, non solo quando dormiamo poco, ma anche quando ci svegliamo la mattina e ci sentiamo già stanchi: vuol dire che il sonno non ha svolto la sua naturale funzione di preparare il fisico e la mente ad affrontare un nuovo giorno.
L’insonnia può essere caratterizzata da uno o più dei seguenti sintomi anche quando ci sono tutte le condizioni per un sonno normale:
Questi sintomi devono essere associati a una serie di disagi diurni come:
L’insonnia può essere caratterizzata da uno o più dei seguenti sintomi:
L’insonnia può insorgere anche quando ci sono tutte le condizioni per un sonno normale.
Inoltre questa difficoltà deve essere associata a una serie di disagi diurni come:
Quindi possiamo definirci insonni non solo quando dormiamo poco, ma anche quando non abbiamo un sonno ristoratore, ci svegliamo la mattina e ci sentiamo già stanchi come non avessimo dormito. Vuol dire che il sonno non ha svolto la sua naturale funzione che è quella di preparare sia il fisico che la mente ad affrontare un nuovo giorno.
In molte condizioni l’insonnia è presente in concomitanza con altre patologie di ordine medico e/o psicologico, esse stesse peggiorate dall’insonnia, oppure è causata dall’uso o abuso di farmaci o sostanze che possono essere motivo del suo perpetuarsi.
Poiché ciò che definiamo insonnia è comunque un disturbo molto eterogeneo, sia nelle possibili cause, sia nelle manifestazioni cliniche, è sempre molto importante, anzi essenziale, che si venga sottoposti ad un’accurata valutazione medica. Purtroppo nella maggior parte dei casi o il trattamento dell’insonnia viene sottostimato, e quindi non si effettua alcuna terapia, oppure si ricorre a terapie autosomministrate senza il controllo di un medico. In Italia si stima che solo il 16% degli insonni sia in trattamento con una terapia prescritta dal medico, mentre ben il 28% utilizza sostanze alcoliche per indurre il sonno, inconsapevoli che l’alcool è il peggior nemico del sonno poiché causa un sonno di scarsa qualità e favorisce i risvegli precoci.
In realtà ogni paziente insonne è un caso a sé e la scelta della terapia andrebbe effettuata dopo un’attenta valutazione del problema e quindi con un trattamento specifico per quel paziente.
La terapia dell’insonnia può essere anche solo nel modificare uno stile di vita, non raramente mettiamo in essere comportamenti che peggiorano l’insonnia. In altri casi può essere utile associare una terapia di tipo psicologico (Terapia Cognitivo Comportamentale), in altri ancora è necessaria anche la terapia farmacologica che deve essere scelta tenendo conto delle caratteristiche dell’insonnia ma anche delle proprietà farmacocinetiche delle sostanze prescritte (meccanismo di azione, emivita, possibili effetti collaterali).