del Dottor Pierluigi Innocenti Neurologo e Presidente Assirem
14 Novembre Giornata Mondiale del Diabete
Il sonno è, insieme all’alimentazione ed all’attività fisica, l’elemento fondamentale per il benessere e la salute a tutte le età. Purtroppo sempre meno attenzione viene dedicata al sonno e studi epidemiologici dimostrano come bambini ed adolescenti dormano meno del necessario.
Alcune ricerche sottolineano come sia in età infantile che prescolare il 20-30% dei bambini presenta difficoltà di addormentamento e frequenti risvegli (1), mentre i bambini in età scolare hanno disturbi qualitativi o quantitativi del sonno nel 25-50% dei casi (2). Ancora più comuni sono i disturbi del sonno, quali insonnia, alterazione del ritmo circadiano e deprivazione di sonno negli adolescenti e varie ricerche hanno evidenziato che il 50-70% (3) dorme meno delle 8-10 ore raccomandate a questa età (4).
In uno studio condotto da ASSIREM su più di 800 bambini di terza elementare, ben il 47% dormiva meno del necessario.
Tra le molteplici conseguenze negative che un sonno insufficiente causa sulla salute e sullo sviluppo psicofisico di bambini ed adolescenti, i disturbi metabolici sono molto frequenti e favoriscono l’insorgenza di obesità e diabete di tipo 2 (5).
Il diabete di tipo 2 è una patologia cronica molto diffusa. In Italia si stima che siano oltre 3 milioni le persone affette, prevale nell’età adulta ma si sviluppa sempre più frequentemente anche nei bambini e negli adolescenti.
Tra le cause che favoriscono l’insorgenza del diabete sono ormai considerati anche i disturbi del sonno quali l’insonnia, la deprivazione di sonno o una alterazione del ritmo circadiano, quest’ultima presente soprattutto negli adolescenti che tendono ad essere gufi, cioè vanno a dormire più tardi, e sono frequentemente soggetti al jet lag sociale, a causa delle loro attività notturne (6-7).
La carenza di sonno è una condizione di stress che, se perpetuata nel tempo, attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) con aumento di produzione del cortisolo, aumento dell’attività del sistema simpatico che favorisce la produzione di adrenalina e noradrenalina dalla midollare surrenalica, con conseguente aumento della glicemia e della resistenza insulinica (8).
Studi in laboratorio hanno dimostrato come la deprivazione parziale di sonno già in pochi giorni sia causa di insulina resistenza, responsabile dell’insorgenza di diabete di tipo 2.
Valutando i livelli di emoglobina glicata (HbA1c), che è espressione del livello di glicemia nei mesi precedenti il prelievo, si è riscontrato che essi erano più bassi con una durata di sonno nel range di normalità, mentre erano elevati sia in chi dormiva meno o più del necessario (9).
Un aumento dell’emoglobina glicata è stata riscontrata anche in soggetti con ridotta qualità del sonno, ridotta efficienza del sonno e percezione soggettiva di un sonno di scarsa qualità (10-11).
I cronotipi gufi o chi è soggetto a disturbi del ritmo circadiano, indipendentemente dalla ridotta durata del sonno, sono anch’essi soggetti ad un innalzamento dei valori di emoglobina glicata (12-13-14).
Un sonno insufficiente comporta anche l’alterata produzione di altri ormoni quali la leptina e la grelina, la prima responsabile del nostro senso di sazietà è prodotta dalle cellule adipose solo mentre dormiamo, la seconda è prodotta dalle cellule dello stomaco in veglia e al contrario aumenta il nostro senso di fame, con predilezione di cibi ricchi di carboidrati (15). Se dormiamo a sufficienza produciamo nel sonno più leptina e si riduce lo stimolo della fame, diversamente se siamo più svegli produciamo più grelina che aumenta il nostro appetito.
La carenza di sonno si associa inoltre a stanchezza e riduzione di attività fisica, aumentata ingestione di cibo per cercare di sopperire al senso di fatica e a obesità, che a loro volta favoriscono ulteriormente lo sviluppo di diabete di tipo 2 (16).
Nonostante le ormai consolidate evidenze scientifiche sottolineino l’importanza del sonno per la salute ed il benessere anche di bambini ed adolescenti, alcuni studi hanno evidenziato come ancora al sonno è riservata scarsa attenzione non solo dalla popolazione generale, ma anche dai medici e in particolare dai pediatri (17).
La buona notizia è che i disturbi del sonno sono dei fattori modificabili, innanzitutto riconsiderando il sonno non come un momento di vita perso come spesso si sente dire, ma come una funzione fondamentale per la nostra vita, cercando sempre di soddisfare il nostro fabbisogno di sonno che è variabile con l’età ed è maggiore soprattutto nei bambini e negli adolescenti (tab. 1) e applicando le regole di igiene del sonno che favoriscono sia l’addormentamento che la continuità del sonno.
Tab.1: ore di sonno consigliate | |
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Infanzia (1-2 anni) | 11-14 0re |
Età prescolare (3-5 anni) | 10-13 Ore |
Età scolare (6-12 anni) | 9-12 Ore |
Adolescenti (13-18 anni) | 8-10 Ore |
BIBLIOGRAFIA
1.Morgenthaler TI, Owens J, Alessi C et al. Practice parameters for behavioral treatment of bedtime problems and night wakings in infants and young children. SLEEP 2006;29(10):1277-1281.
2.Bhargava, S. (2011). Diagnosis and Management of Common Sleep Problems in Children. Pediatrics in Review, 32(3), 91–99.
3.Matricciani L, Olds T, Petkov J. In search of lost sleep: secular trends in the sleep time of school-aged children and adolescents. Sleep medicine reviews. 2012;16(3):203-211.
4.Paruthi S, Brooks LJ, D’Ambrosio C, Hall WA, Kotagal S, Lloyd RM, et al. Recommended amount of sleep for pediatric populations: a consensus statement of the American Academy of Sleep Medicine. J Clin Sleep Med. 2016;12(6):785–6.
5.Quist JS, Sjödin A, Chaput JP, Hjorth MF. Sleep and cardiometabolic risk in children and adolescents. Sleep Med Rev 2016; 29: 76–100.
6.Alnaji A, Law GR, Scott EM. The role of sleep duration in diabetes and glucose control. Proc Nutr Soc 2016; 75: 512–520.
7.Reutrakul S, Van Cauter E. Interactions between sleep, circandian function and glucose metabolism: implications for risk and severity of diabetes. Ann NY Acad Sci 2014; 1311: 151–173.
8.Foster RG. 2020 Sleep, circadian rhythms and health. Interface Focus 10: 20190098.
9.Lee SWH, Ng KY, Chin WK. The impact of sleep amount and sleep quality on glycemic control in type 2 diabetes: a systematic review and meta-analysis. Sleep Med Rev 2017;31:91–101
10.Trento M, Broglio F, Riganti F, et al. Sleep abnormalities in type 2 diabetes may be associated with glycemic control. Acta Diabetol 2008; 45:225–229
11.Cappuccio FP, D’Elia L, Strazzullo P, Miller MA. Quantity and quality of sleep and incidence of type 2 diabetes: a systematic review and meta-analysis. Diabetes Care 2010;33:414–420.
12.Anothaisintawee T, Lertrattananon D, Thamakaison S, Knutson KL, Thakkinstian A, Reutrakul S. Later chronotype is associated with higher hemoglobin A1c in prediabetes patients. Chronobiol Int 2017;34:393–402
13.Reutrakul S, Siwasaranond N, Nimitphong H, et al. Relationships among sleep timing, sleep duration and glycemic control in type 2 diabetes in Thailand. Chronobiol Int 2015;32:1469– 1476.
14.Stenvers DJ, Scheer FAJL, Schrauwen P, la Fleur SE, Kalsbeek A. Circadian clocks and insulin resistance. Nat Rev Endocrinol 2019; 15:75–89
15.Van Cauter E, Spiegel K, Tasali E, Leproult R. 2008 Metabolic consequences of sleep and sleep loss. Sleep Med. (Suppl. 1), S23–S28.
16.Simon SL, Higgins J, Melanson E, Wright KP Jr, Nadeau KJ. A Model of Adolescent Sleep Health and Risk for Type 2 Diabetes. Curr Diab Rep. 2021 Jan 15;21(2):4.
17.Owens JA. The practice of pediatric sleep medicine: results of a community survey. Pediatrics. 2001;108:e51